Il polo universitario di Cassino è il cervellone del frusinate. A ventinove anni dalla sua fondazione (che risale al 1979), questa università si caratterizza per il fatto di essere un ateneo giovane, dinamico e soprattutto a misura d'uomo. «Un'università non "metropolitana", ma "territoriale"», come racconta il preside della facoltà di Ingegneria, Giovanni Betta, 47 anni. Per questo sono sempre meno i giovani provenienti dal basso Lazio e da altre zone limitrofe, come Molise, Campania e Abruzzo, che decidono di spostarsi verso i grandi e affollati atenei della capitale. I più preferiscono il polo di Cassino, che dai circa 9mila iscritti del 1993, ha raggiunto, nel 2007, quota 15mila, con più di 1.800 laureati nell'anno accademico 2006-2007.
Intanto, all'unica facoltà di Lettere e filosofia, si sono aggiunte anche quelle di Economia, Giurisprudenza, Ingegneria e Scienze motorie. «Il nostro ateneo è in una fase di mutamento - racconta Sebastiano Gentile, preside della facoltà di Lettere e filosofia, 52 anni -. Nel 2009 partiremo con la riforma dei corsi di laurea prevista dal decreto legge 270 del 2004 e ci saranno un sacco di novità. Per quanto riguarda il nostro dipartimento, il corso di laurea in Valorizzazione e gestione dei beni culturali sarà implementato da un corso di laurea magistrale interfacoltà insieme al dipartimento di Economia. È il primo esperimento di questo tipo sul territorio».
La facoltà di Lettere e filosofia di Cassino vanta uno dei pochi corsi per assistenti sociali della zona: «I neolaureati in questa disciplina operano nelle Asl del territorio, subito dopo il corso di secondo livello», spiega il preside della facoltà.
Tante novità anche per quanto riguarda le materie scientifiche. Con il Dl 270 aumenterà l'offerta formativa con nuovi corsi di laurea in Informatica e telecomunicazioni, Produzione industriale e Ingegneria gestionale. Quest'ultimo corso sarà dislocato presso la sede distaccata di Frosinone, dove verrà attivata anche una laurea magistrale in Ambiente e territorio.
Ma il polo di Cassino offre ai suoi studenti anche l'occasione di internazionalizzare il proprio curriculum studiorum. «La facoltà di Ingegneria civile - spiega Betta - ha stretto un accordo con il Politecnico di New York per far conseguire ai nostri studenti un doppio titolo accademico: italiano e americano». L'università, infatti, mette a disposizione delle borse di studio per scindere il percorso di studi e trascorrere un anno in Italia e un anno a New York.
Senza contare che l'Università di Cassino ha un legame molto forte con le aziende e le realtà industriali del territorio: un altro vantaggio a favore dei giovani che devono inserirsi nel mondo del lavoro. «La percentuale di occupazione della nostra facoltà, secondo i dati Almalaurea, è del 95-98% - racconta Betta -, leggermente più alta di altre zone d'Italia. Il merito va soprattutto alle imprese del territorio, con le quali abbiamo un ottimo rapporto: sottoscriviamo circa 100 stage all'anno con le piccole e medie imprese, molti di questi finanziati dalla Filas Lazio. Altri tirocini vengono offerti dal Comune, mentre abbiamo numerosi progetti di ricerca in collaborazione con gli enti pubblici del territorio».